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Questo romanzo descrive con delicatezza, senza calcare la mano, l'inferno della Santa 'ndrangheta, un fenomeno criminale articolato e complesso, per il tramite della tenerezza familiare e restituisce cosa può arrivare a essere un territorio come Mambrici, la Macondo dell'autore, che su quell'inferno è costruita. Al fondo di questo racconto, non c'è tanto la solita storia di mafia, con tutti i suoi connotati tipici, quanto una storia sul destino dell'individuo che, in parte, ciascuno si costruisce da sé come la protagonista Marelina, in parte è determinato dal passato, il figlio Enrico Zanda, il giudice, e in parte deriva da una combinazione di elementi accidentali dalle circostanze, dai luoghi, dalla società, dal contesto come si ricava dalla storia del capomafia Sarazzo Borrello, "il Basilisco", la cui vita s'incrocia drammaticamente con quella del giudice e della madre.